Premio alla Cultura 1989 della Pres

idenza del Consiglio dei Ministri

www.ilborgodiparma.it

Associazione Culturale

 

 

Proposta di interesse sociale:
Investi sulla tua anzianità

   

data Mag '05

Investi sulla tua anzianità

Desideriamo sottoporre alla Vostra attenzione alcune linee progettuali sulla problematica dell’anzianità, frutto di interviste, di ricerche di docenti universitari e di un apposito gruppo di lavoro, di confronti con esperti del settore promossi dal Circolo Il Borgo in collaborazione con l’Associazione INSIEME PER PARMA.

 Riteniamo che alcune soluzioni oggi attuate nel “pianeta anziani”, verificandole con la realtà quotidiana, siano dei deboli palliativi, altre esigano spese insostenibili per il futuro, altre ancora siano frutto di demagogia. Non si sta comunque prendendo in considerazione il fatto che la società futura avrà una forte densità di anziani, che la città del futuro dovrà essere anche a misura degli anziani, che il futuro “essere anziani” di un “ceto medio”, che forma la maggior parte della popolazione,  potrebbe essere una risorsa per tutta la comunità, se gestito con realismo e correttezza, in quanto può mettere fin d’ora risorse a disposizione della società. E’ in ogni modo necessario rendersi conto che è indispensabile una nuova cultura urbanistica.

 'INVESTI NELLA TUA ANZIANITÁ'

Ipotesi per un progetto per... una casa sicura  ed una anzianità serena

PREMESSE

- Il problema degli anziani sarà sempre più un forte problema sociale: aumentano gli anziani, calano le risorse. Lo Stato, le Regioni, gli Enti Locali avranno sempre più difficoltà a provvedere nel settore.

- Bisogna quindi coinvolgere maggiormente i privati interessati, mantenendo però un forte controllo pubblico per evitare speculazioni. Una società sana si pone il problema quando è risolvibile. E’ logico quindi porre il problema del “divenire anziani” alle persone di 55/60 anni, ancora cioè in età produttiva.

- Le esperienze oggi possibili per persone della terza età in difficoltà sono: l’assistenza domiciliare, la badante, la casa di riposo, la casa protetta, il centro diurno, la comunità alloggio, gli appartamenti protetti e cablati, telesoccorso e teleassistenza, polizze assicurative, ecc. Tutte esperienze non certo entusiasmanti, ma ineludibili per chi non ha una assistenza familiare “garantita”.

- L’assistenza dei figli è sempre meno assicurata sia per la nuova mentalità dei giovani che per le nuove esigenze professionali dei figli, frequentemente impegnati in lavori lontano da casa. 

-  Il male comunque peggiore per la persona anziana è la solitudine.

OBIETTIVI

- Proporre alla persona di progettare la propria  anzianità mentre è ancora in età produttiva.

- Rinviare al più tardi possibile la totale non autosufficenza dell’anziano.

- Dare sicurezza alla persona programmando tutta la terza età con un progetto basato sul mutuo soccorso e garantendo la massima solidarietà possibile della comunità locale.

- Assistere, con interventi senza oneri per la società, anche quanti possono essere economicamente autosufficenti al fine di coinvolgerli, in modo sinergico, nella soluzione del problema complessivo.

- Proporre all’ente pubblico il ruolo di coordinatore di progetti, non solo di gestore, nel settore.

 

MISSION DEL PROGETTO

- Oggi su una popolazione a Parma di circa 170mila persone residenti e di circa 400mila nel parmense, gli anziani, da 70 anni in su, sono quasi 26 mila a Parma e nel parmense circa 68 mila in totale.  A Langhirano, al di là della situazione economica quasi sempre dignitosa, vivono 500 anziani soli, in casa propria di proprietà o in affitto.

Nel 2010, secondo le previsioni centrali della Regione, avranno un aumento superiore al 10%.

Per oltre il 60% sono donne, spesso sole (secondo i dati anagrafici). E’ una proporzione che aumenta al crescere dell’età.

- Il progetto si rivolge  al ceto medio per favorire il maggior prolungamento possibile dell’autosufficienza dell’anziano interessato gravando il meno possibile sulla società.

Due sono le proposte che emergono dall’analisi e dal progetto:

IPOTESI A

- Si presume (dall’indagine effettuata e riverificata) che a Parma circa 600/700 nuclei, dai 55 ai 65 anni, possano essere interessati ad investire con propri mezzi economici nella propria anzianità, alla condizione di poter scegliere e programmare la propria abitazione ed esserne proprietari, pur con i dovuti condizionamenti sociali, a tutti gli effetti. Potrebbero essere 65 milioni di euro investiti da privati per 600 piccole abitazioni ( es. 200 bilocali da 50 mq., 200 bilocali da 65 mq., e 200 trilocali da 80 mq.  a 2000 euro circa al mq.) destinate ad anziani in proprietà in un mix di edilizia libera ed edilizia convenzionata, a disposizione anche dell’ente locale.

- Favorire quindi in ogni quartiere, in ogni comune, la costruzione (o ristrutturazione) del “cuore del quartiere“, cioè un residence/ condominio strutturato con mono, bi e trilocali di proprietà per quanti aderiscono, in coop di abitazione, al progetto, con servizi comuni, quali ambulatorio, bar e sala lettura, verde, palestra, ecc  costruiti, sempre con investimenti privati, dei professionisti interessati.

- L’Ente pubblico dovrebbe solo assicurare la custodia per l’assistenza generale e la sicurezza ed eventuali servizi comuni. Il “villaggio” cioè garantirà la mutua assistenza fra anziani (con aiuto eventuale del volontariato, ecc) ed una positiva socializzazione. Sarà auspicabile che tale struttura sia costruita vicino a scuole e a spazi per giovani per favorire reciproci scambi.

-  Una percentuale minima (20/30%) potrebbe essere destinata ad altre coppie motivate al progetto.

-  Sarà poi fatta una convenzione con un’apposita struttura specializzata (D. Gnocchi, Villa S.Bernardo, Iraia, ecc) per eventualmente assicurare la fase successiva della non autosufficenza senza ulteriori rischi. (cedendo eventualmente il primo alloggio che dovrà comunque mantenere la stessa destinazione d’uso).

Il ”residence” sarà quindi quasi un normale condominio strutturato, ma con “regole” comuni di mutua interessata assistenza, con la sicurezza e la presenza pubblica minimale garantita da una portineria e/o da una assistenza costante, con attrezzature e servizi privati (quindi senza costi aggiuntivi) ma vicini, con la sicurezza già programmata per un successivo eventuale stato di non autosufficienza.

IPOTESI B

Destinare una scheda norma alla costruzione di “un villaggio ideale” per ogni età che possa rispondere alle esigenze di sicurezza , di assistenza, di armonia richiesti in particolare  dalla terza età. Tale proposta, che nasce dalle stesse analisi sopra esposte, esige l’adesione di almeno 200 nuclei familiari che condividano, le linee guida ed i costi dei servizi al fine di suddividere alcuni servizi utili di qualità.

Verrà costruito, a Parma e in ogni comune un quartiere “ideale”con tutti i servizi idonei per persone anziane anche sole, ma anche per giovani coppie. Tale progettualità è già da tempo in atto nei paesi nordici, in particolare in Olanda, ma è praticata anche in esperienze milanesi ed a Bologna. Anche la legislazione  regionale di questi ultimi anni è molto attenta a tali strategie.

-l'ipotesi ed i disegni sono già  a disposizione del Circolo-

CONCLUSIONI

Il cittadino, con sufficiente disponibilità di mezzi, può progettare la propria anzianità con serenità verso il futuro, in sinergia con le strategie assistenziali pubbliche. Tali indicazioni possono rendere meno traumatico per la singola persona e per la comunità locale il limite dell’autosufficenza.

L’Ente Locale amplia la propria assistenza nel settore senza costi; non solo continuerà a costruire le proprie strutture o a convenzionarsi con strutture private, ma favorisce, sotto il proprio controllo, una pluralità di interventi coordinati (residence o quartieri) fra quanti vogliono progettare ed investire nella propria anzianità, trovandosi anche a disposizione, senza spendere, centinaia di ulteriori spazi per propri assistiti. Il progetto può favorire una sinergia produttiva tra edilizia in locazione e edilizia in proprietà per gli anziani.

Eugenio Caggiati