Premio alla Cultura 1989 della Pres

idenza del Consiglio dei Ministri

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Circolo Culturale

L'archivio parmense del 900

Enti - Istituzioni - Fondazioni

di Parma e del Parmense

 LA CAMERA DI COMMERCIO DI PARMA: BREVE EXCURSUS STORICO ››

 

 

SOCIETA' A PARTECIPAZIONE PUBBLICA

ALMA s.r.l. Scuola Internazionale di Cucina Italiana

P.za Garibaldi 26 - 43052 COLORNO PR  
Tel. 0521.525211     web site››

AUTOCAMIONALE DELLA CISA A15 S.p.A.

Via Camboara 26/a - 43015 PONTETARO NOCETO PR
Tel. 0521.613711     web site››

Numero Verde 800-043330

CENTRO AGROALIMENTARE s.r.l.

Str. Taglio - 43100 Cornocchio PARMA
Tel. 0521.940810     web site››

CE.P.I.M. S.p.A. - CENTRO PADANO INTERSCAMBIO MERCI

c/o Interporto di PARMA P.za Europa 1 
43010 BIANCONESE PR
Tel. 0521.615711     web site››

LTT s.r.l.

Via Montenero 16 - 43100 PARMA
Tel. 0521.206030     web site››

PARMA ALIMENTARE s.r.l.

Via Verdi 2 - 43100 PARMA
Tel. 0521.287696     web site››

PARMA TURISMI s.r.l. S.C.A.R.L.

Str. Repubblica 45 - 43100 PARMA
Tel. 0521.228152

SO.GE.A.P. S.p.A. AEROPORTO DI PARMA SOCIETA' PER LA GESTIONE S.p.a.

Via Aerporto 44/a - 43100 PARMA
Tel. 0521.951511     web site››

SOCIETA' PER LA MOBILITA' ED IL TRASPORTO PUBBLICO S.p.A.

V.le Pier Maria Rossi 2 - 43100 PARMA
Tel. 0521.463177     web site››

 

 

 

FONDAZIONI e BANCHE A PARTECIPAZIONE PUBBLICA

FONDAZIONE MONTE DI PARMA

P.le J. Sanvitale 1 - 43100 PARMA
Tel. 0521.234166     web site››

FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI PARMA E MONTE DI CREDITO SU PEGNO DI BUSSETO

Str. al Ponte Caprazucca 4 - 43100 PARMA
Tel. 0521.532111     web site››

FONDAZIONE MARIA PINI

indirizzo   /   tel.   /   web site

FONDAZIONE RODOLFO TANZI

Via Corso Corsi 38 - 43100 PARMA
Tel. 0521.200083  

FONDAZIONE MUSEO ETTORE GUATELLI

Via Nazionale 130 - 43044 OZZANO TARO PR
Tel. 0521.333601     web site››

FONDAZIONE MEDIKINALE INTERNATIONAL

V.le Gramsci 14 - 43100 PARMA
Tel. 0521.982031

FONDAZIONE ARTURO TOSCANINI

Str. Repubblica 57 - 43100 PARMA 
Tel. 0521.391311     web site››

FONDAZIONE VERDI - SOCIETA' DI CULTURA G. VERDI

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CONSIGLIO BANCA MONTE

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CONSORZI A PARTECIPAZIONE PUBBLICA

CONSORZIO DEL PARCO REGIONALE DEI BOSCHI DI CARREGA
c/o Vivaio Forestale Via Nazionale Ovest
- 43044 Ponte Scodogna  COLLECCHIO PR
Tel. 0521.805987     web site››

CONSORZIO PARCO FLUVIALE REGIONALE DEL TARO

indirizzo   /   tel.   /   web site

CONSORZIO PARCO REGIONALE FLUVIALE DELLO STIRONE
Via Loschi 5 - 43039 SALSOMAGGIORE TERME PR
Tel. 0524.574418     web site››

CONSORZIO PARCO REGIONALE DI CRINALE ALTA PARMA E CEDRA

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ACER - AZIENDA CASA EMILIA ROMAGNA
V.lo Grossardi 16/a - 43100 PARMA
Tel. 0521.215111     web site››

Numero Verde 800-210381

AZIENDA AGRARIA SPERIMENTALE STUARD

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CEPIS - CENTRO PROV.LE INTEGRAZIONE SCOLASTICA

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CIRPeM - CENTRO INTERNAZIONALE RICERCA PERIODICI MUSICALI

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Cofiter - CONSORZIO FIDI TERZARIO E.R.

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CONSORZIO DELLA BONIFICA PARMENSE
 P.le Barezzi 3 - 43100 PARMA
 Tel. 0521.381311     web site››

CONSORZIO DIFESA PRODUZIONI AGRICOLE

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CONSORZIO IDRAULICO DEL TOMBONE

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CONSORZIO PARMA TECNINNOVA

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CONSORZIO PARM.SE PER LE CURE SALSOJODICHE E. BAISTROCCHI

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CONVITTO NAZIONALE M. LUIGIA

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COOP AGRICOLA DI GARANZIA

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FIDARTI COOP ARTIGIANA DI GARANZIA

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FIDINDUSTRIA E.R.

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MUSEO BODONIANO

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ENTI VARI

Camera di Commercio di Parma

Via Verdi 2 - 43100 PARMA PR  
Tel. 0521.21011     web site››

 

 

 

LA CAMERA DI COMMERCIO DI PARMA
BREVE EXCURSUS STORICO

appunti di Mario Bertolini

Nel novembre 1960 una triste notizia scosse la città, con l’improvvisa scomparsa di uno dei personaggi più noti e più apprezzati nell’ambiente economico di Parma. La morte di Nino Medioli privava la Camera di Commercio di una presidenza di alto profilo umano e professionale, ricoperta a partire dal 1946, quando era venuto a cessare il regime "corporativo" creato sotto il regime fascista e prorogato fino al dopoguerra, che aveva sostituito per decenni la libera struttura di un Ente, orgoglioso di poter vantare la sua lontana origine risalente al 1814.

Negli archivi camerali, erano presenti le testimonianze di questo antico privilegio: fra le altre, delibere e pubblici bandi, ben conservati, dei più recenti 1843 e 1845 a firma del presidente, tale Angelo Bertolini.

Il caso volle che dopo cinque mesi di "sede vacante" la Camera salutò come suo nuovo presidente un omonimo: il dott. Mario Bertolini. Una scelta che non suscitò entusiasmi nelle alte sfere economiche della Città, all’epoca ancora caratterizzate da strutture elitarie, vincolate e insofferenti di inserimenti di ordine "politico".

Ma i tempi e le prospettive erano ormai, non solo a Parma, in via di sostanziale evoluzione: le Camere di Commercio avrebbero molto presto assunto un ruolo ed un’area di competenze tali da esigere non solo nuove filosofie di gestione ma anche determinanti contributi da parte di tutta una nuova generazione di protagonisti. Molto presto, dei sette presidenti camerali delle province emiliano-romagnole in carica nel 1961, ben sei, a scadenza del loro mandato, passarono il testimone a rappresentanti della nuova era camerale.

Fra questi - in ordine di tempi il secondo - fu proprio Mario Bertolini: che trovò un Ente sostanzialmente limitato a poche competenze di ordine puramente burocratico. Restò storico il giudizio pronunciato in Consiglio Comunale da un noto esponente della maggioranza - all’atto di apprendere della nuova nomina - secondo il quale la Camera di Commercio poteva al massimo occuparsi del prezzo di mercato delle patate. Invano il neo-presidente Bertolini, già consigliere comunale (di minoranza) dal 1956, tentò di esprimere qualche dubbio su tale sbrigativo giudizio.

I fatti dettero però ragione al nuovo corso. Otto giorni dopo il suo ingresso alla Camera, il presidente affrontò due temi piuttosto impegnativi: la realizzazione di una nuova sede atta a misurarsi con una realtà economica in rapida evoluzione, e la proposta di costituzione di un Consorzio da parte dei produttori del prosciutto, in grado di ottenere il riconoscimento di origine controllata per il "prosciutto di Parma", quale primo strumento di presenza qualificata sul mercato nazionale e sui mercati esteri.

Il primo di tali obbiettivi richiese un decennio di gestazione e fu coronato dalla cerimonia di inaugurazione solo nell’aprile 1970. A premiare l’attesa venne il fatto che l’impegnativa opera (profonda nelle fondazioni più di quanto misurasse in altezza) fu realizzata senza aiuti dello Stato e solo con mezzi propri, assistiti da un mutuo bancario concesso sulla base di una valutazione del solo immobile che risultò perfino superiore al costo complessivo (mobili e arredi, impianti e attrezzature varie compresi) dell’intero complesso.

Il secondo progetto ebbe il suo felice esito nel 1963: il successivo riconoscimento del marchio di prodotto tipico (1970) premiò la fiducia del ristretto numero di produttori che avevano osato superare tutte le difficoltà poste da un ambiente misto (artigiano-industriale) che trovava – paradossalmente - contrari alla nuova realtà sia i maggiori produttori (gelosi del loro marchio aziendale) sia i più modesti produttori (del tutto non interessati ad una più importante presenza sul mercato).

Occorre a questo punto sottolineare il contributo apportato dalla Giunta Camerale a questo nuovo clima di caratterizzazione dell’Ente: un organo che, pur portatore dei diritti e degli interessi dei differenti settori economici rappresentati dai suoi componenti, seppe affiancare subito il presidente nella costruzione di un modello di sviluppo mirato alla ricerca e alla tutela dell’interesse globale dell’economia provinciale, al di sopra di ogni particolarismo. Parimenti inestimabile fu, sia all’inizio sia nel successivo decennio, il contributo dei due Funzionari che assunsero, uno dopo l’altro, il ruolo di Segretario Generale della Camera (il dr. Attili e il dr.Vezzali): indimenticabili funzionari che eccelsero, anche a livello regionale, per professionalità, competenza ed impegno operativo, in assoluta simbiosi con un presidente ancora giovane di esperienza.

A questo clima di innovazione e di ricerca di un nuovo modo di essere della Camera non fu comunque estranea – in Regione e nel Paese – la presa d’atto di una rapida e profonda evoluzione del mondo economico. Un ente come quello camerale non poteva più ridursi a puro organo burocratico, ma doveva diventare efficace strumento di progresso e di maggiore produttività del sistema. Anche la Camera di Parma non esitò a proporsi su questa nuova immagine.

 

sopra: Mario Bertolini con il Presidente del Consiglio Rumor

 a dx: Il Presidente del Consiglio Andreotti

Una prima presenza, che una residua manifestazione di interessata miopia da parte del mondo agricolo cercò invano di sterilizzare, fu rappresentata proprio dalla decisione della Giunta di realizzare – prima assoluta a livello nazionale – la "Conferenza Provinciale dell’Agricoltura e del Mondo Rurale". Ne risultò il disegno di un quadro destinato a tracciare le linee di sviluppo (anche nelle sue componenti di ordine sociale) del nuovo assetto dell’impresa agricola e della società rurale. Gli atti della "Conferenza" sono ancor oggi oggetto di confronto, nel metodo e nella sua stessa filosofia di base, con la successiva evoluzione del sistema.

Ma i nuovi tempi portavano negli anni la Camera a indirizzare specificamente il suo intervento verso una prioritaria duplice direzione: quella di favorire l’esaltazione della strategica posizione geografica di Parma nel quadrante nord-ovest e quella di promuovere organicamente la privilegiata presenza delle sue produzioni sul mercato interno e nei mercati esteri.

Sul primo tema, decisiva fu la presenza propositiva e operativa nelle vicende – spesso drammatiche – della realizzazione del collegamento autostradale col Tirreno: un’opera ancora una volta portata a termine coi soli mezzi delle istituzioni locali senza alcun intervento delle finanze statali. C’è chi ancora si commuove nel ricordare il giorno in cui cadde l’ultimo diaframma della Cisa verso il mare.

Ma la Camera fece di più, "inventando" letteralmente l’ideale progetto di dotare il territorio provinciale del primo esempio in Regione di un centro di connessione delle reti ferroviaria e stradale che – dopo molti sforzi - fu inaugurato a Pontetaro col nome di CEPIM. Quest’opera continua a crescere, ad onta delle molteplici difficoltà incontrate. E non si può certo dimenticare il ruolo camerale di assoluto titolare dell’idea stessa della "Pontremolese": una ferrovia che nacque – come primitivo proposito – proprio in una indimenticabile seduta della Giunta Camerale, per diventare poi oggetto di un decisivo accordo inter-camerale da Milano fino a Grosseto.

Pochi infine ricorderanno quale peso ebbe, sempre su iniziativa premiata dalla unanime adesione da parte della Giunta Camerale, l’azione di incondizionato appoggio, in sede di progetto iniziale e di primissima messa in opera, alla creazione dell’Aeroporto di Parma. Anche in questo caso, al di là del contributo finanziario consentito dalle modeste dimensioni del suo bilancio, preziosa fu la presenza della Camera nel riunire attorno al progetto la concreta adesione delle istituzioni e delle banche locali. Oggi l’Aeroporto è una struttura portante dei nuovi rapporti coi Paesi europei, indotti dalla presenza dell’Authority.

Sul secondo tema, quello della programmazione dello sviluppo economico, l’iter non fu meno difficile e tormentato, ma alla fine la creazione stessa di due strumenti operativi quali "Parma Alimentare" e "Moda a Parma" nei primi anni ‘70 portò veramente qualcosa di nuovo nella struttura "mentale" dell’imprenditoria parmense.

Furono gli anni che videro i colori di Parma portare un messaggio di qualità e di sicurezza dei suoi prodotti alimentari in Europa, in Asia, in America. E furono anche gli anni in cui le piccole aziende artigianali di Parma misero in mostra le loro creazioni di moda in decine di incontri, nei più diversi Paesi, in Europa e nel mondo, con un pubblico qualificato, competente e sempre entusiasta.

Infine, non certo ultima fra tutte le opere in cui la Camera ha inserito il suo intervento, ecco nel primi anni ‘80 nascere il progetto di un nuovo quartiere fieristico e sopratutto il determinante progetto della creazione di CIBUS. Oggi sarebbe difficile negare il ruolo determinante che sia la struttura fisica (sede) sia i suoi più illustri contenuti (fiera alimentare, tecnologia, antiquariato) hanno giocato nel fare di Parma una sede di primo ordine nel panorama fieristico europeo.

Negli anni, la Camera non poteva non risentire della progressiva scarsità di mezzi finanziari evidenziata proprio dal confronto, con una crescente realtà di idee, di progetti, di richieste di interventi. La stessa esistenza di strutture promozionali quali Parma Alimentare dopo 15 anni di straordinaria presenza nelle Fiere specializzate a livello mondiale, finiva per essere messa in discussione, quando ormai anche un limitato programma di interventi richiedeva mezzi superiori ai 100.000 euro resi disponibili da un bilancio camerale ben più modesto di quello vantato dalle maggiori consorelle emiliane (Bologna, Modena).

Il 1986 fu l’anno del giusto ricambio presidenziale. Anche la Giunta aveva perso alcune presenze di grande impegno e prestigio. Il passaggio delle consegne da Mario Bertolini (25 anni alla guida dell’Ente) e Cesare Gherri non segnò alcun rallentamento della costruttiva presenza della Camera, rafforzata frattanto dalle nuove presenze operative indotte dalla ormai consolidata struttura regionale delle Camere.

Né, dopo altri 13 anni (1999) la Camera mostrò minor vitalità. Sotto la guida dell’attuale presidente Andrea Zanlari, essa si presenta più che mai attiva e presente, con una saggia amministrazione delle sue risorse, finalmente adeguate dall’attuale normativa.

C’è un evento in prospettiva che la Camera certamente non mancherà di onorare. Nel non più lontano 2014 - quindi, fra 9 anni - la Camera di Parma festeggerà i 200 anni di vita, nel ricordo, ormai lontano ma sempre ben presente nella memoria di chi la visse, di quell’altra cerimonia che celebrò i suoi 150 anni. Fu nel 1964, e sembra ancora ieri.