CROCEVIA L'editoriale Il sessantotto secondo Matteo (di Riccardo Campanini) “Siate realisti, chiedete l’impossibile”, era uno degli slogan che echeggiavano durante gli anni della contestazione. Benché nato qualche anno dopo, Matteo Renzi deve avere in qualche modo assorbito quelle suggestioni, visto che per certi versi il suo governo si è appropriato di quel motto dal sapore futurista declinandolo però alla prima persona plurale: “siamo realisti, vogliamo l’impossibile” . Le riforme di cui si parla in questi giorni sono infatti da una parte ovvie e niente affatto rivoluzionarie - quelle che, come si dice spesso, potrebbero fare finalmente dell’Italia un paese “normale”; ma al tempo stesso, visto che se ne parla, ma senza poi passare ai fatti, già da diversi decenni, hanno ormai il marchio, se non proprio dell’impossibilità, almeno dell’ improbabilità. D’altronde, che l’Italia sia per molti aspetti rimasta ferma lo dicono diversi segnali di questi giorni, alcuni “leggeri”, altri molto meno. Tra i primi, come non constatare che al Festival di Sanremo, più che i cantanti dei nostri giorni, a fare cronaca e audience sono stati personaggi come Cat Stevens, Gino Paoli, Raffaella Carrà, Renzo Arbore, , tutti nati negli anni ’30 e ’40 del secolo scorso? Tra i secondi, spicca la notizia della riapertura delle indagini per la strage di Piazza della Loggia a Brescia, a 40 anni esatti da quel tragico evento che, al pari di molti altri “misteri” degli anni del terrorismo, come un fantasma torna periodicamente a ricordarci che le ferite del nostro recente passato sono ancora aperte. Insomma, se l’Italia appare, come la principessa della favola, una sorta di “bella addormentata”, prigioniera di un incantesimo che blocca e paralizza ogni possibilità di risveglio, Renzi si è preso l’onere e l’onere di ridestarla e di colmare nel più breve tempo possibile il ritardo accumulato in questi anni. Se il suo sia coraggio o temerarietà, saranno i prossimi mesi ( o anni) a dirlo. Certo, il fatto che la sua squadra di governo sia la più giovane, e la più “rosa”, della storia repubblicana è senza dubbio un buon punto di partenza. “Non è che l’inizio”, gridavano nel ‘68 i protagonisti del “Maggio francese”, con uno slogan diventato anch’esso famoso . Varrà anche per Renzi? Riccardo Campanini | LA PIAZZA ...libere opinioni Il nuovo governo: un bicchiere mezzo... pieno - Intervista a Gabriele Ferrari (a cura di Riccardo Campanini) 1) Innanzitutto una valutazione “a caldo” sul nuovo Governo Oltre ad esprimere il più giovane Presidente del Consiglio della storia repubblicana credo che il nuovo esecutivo (solo il governo De Gasperi ebbe un numero minore di componenti) sia un buon mix fra competenze e rinnovamento. LEGGI TUTTO...
Quale famiglia per una società nuova? (di Margherita Campanini) Prima domanda: che società vorremmo vedere\lasciare ai nostri figli? Non è una domanda scontata, perché crisi vuol dire anche questo. LEGGI TUTTO...
A Damasco, tre anni dopo (di Khaled Qatam) Ho incontrato la mia collega Rania, insegnante di arabo, dopo il suo ritorno da Damasco. Dopo averla salutata l’ho vista diversa, dal momento della sua partenza tre mesi fa. LEGGI TUTTO...
OLTRELEMURA I fatti di attualità visti dalla stampa nazionale: commenti, inchieste, interviste, segnalati da Il Borgo.
| I PONTI Laboratorio del cattolicesimo democratico Papa Francesco, un anno dopo (di Graziano Vallisneri) Proprio un anno fa, come gruppo “Il Concilio Vaticano II davanti a noi” ci trovavamo nella Chiesa di Ognissanti per un incontro di preghiera e riflessione in vista del Conclave, per mettere a fuoco insieme attese e proposte per una chiesa rinnovata, raccolte poi in una lettera inviata al Papa. LEGGI TUTTO... L'OFFICINA DEL BORGO idee e progetti per Parma Sabato 8 marzo, dalle ore 10.30, a Milano presso la sede di Città dell’uomo, anche Il Borgo parteciperà all’Assemblea delle associazioni che fanno parte della rete C3dem (Costituzione, Concilio, Cittadinanza)
|