CROCEVIA
L'editoriale

Elezioni: carte false (e conti veri)

Questo primo numero del 2013 de “Il Borgonews” esce all’indomani dei nuovi arresti “eccellenti” che hanno aperto un’ulteriore fase della drammatica crisi politico-giudiziaria di Parma.
Tra le tante considerazioni che si possono fare in merito (naturalmente senza emettere sentenze, che spettano solo alla Magistratura) va sottolineato che una delle principali ipotesi di reato contestate agli accusati si riferisce alla campagna elettorale del 2007, quella che vide Vignali trionfare al ballottaggio. Se il castello accusatorio fosse confermato emergerebbe dunque che quel risultato è stato “truccato” e che i contendenti non giocavano ad armi pari. Se una simile circostanza fosse accertata in una manifestazione sportiva, l’esito inevitabile sarebbe quello di invalidare il risultato ottenuto sul campo (come è accaduto di recente con i Tour de France vinti da Armstrong, tornato alla ribalta proprio in queste ore o, in anni più lontani, con gli scudetti revocati alla Juventus).
Nel caso delle elezioni parmigiane tale soluzione è naturalmente impossibile, anche se il responso elettorale del 2012 ha avuto sostanzialmente lo stesso effetto facendo “tabula rasa” degli amministratori uscenti; ma in ogni caso queste vicende locali possono almeno gettare una nuova e preziosa luce su un’altra campagna elettorale, quella nazionale, che si sta svolgendo in queste settimane. 
Esiste infatti un modo di “truccare” le competizioni elettorali diverso (e “legale”) da quello che, secondo la Procura, sarebbe stato utilizzato a Parma, ma non meno grave e pericoloso. Esso si basa sull’inquinamento o sull’occultamento della verità e, sfruttando la memoria “corta” di tante persone (giustificata del resto dall’eccesso di notizie grandi e piccole da cui ognuno è quotidianamente bombardato), cerca di far passare come “veri” fatti e circostanze del tutto falsi o grossolanamente inesatti: ad esempio, affermando che fino all’autunno del 2011 l’Italia (e gli italiani) fosse prospera e spensierata, e le cose sono cominciate ad andare male solo per colpa del governo nel frattempo insediatosi; o che lo “spread” è stata solo il frutto di una cospirazione per sabotare il governo scelto dai cittadini; e tante altre simili “verità” che purtroppo sentiremo di qui al 24 febbraio.
Esiste insomma una “corruzione” della realtà che non è meno grave di quella economica e che è strettamente imparentata con quest’ultima: entrambe si basano sul presupposto che qualunque mezzo è lecito per raggiungere il potere e ambedue hanno come risultato quel collasso dei conti pubblici (locali e nazionali) che i cittadini stanno pagando con pesanti sacrifici.
A proposito di cittadini: se il malaffare economico è di competenza dei magistrati, gli inganni e le falsità della campagna elettorale in corso possono essere combattuti, e vinti, solo con il voto. Quello, se non altro (almeno in Italia), non può essere truccato.

Riccardo Campanini

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