Il Borgo di Parma / newsletter quindicinale | data 27.01.2012 / n#123 | |
CROCEVIA Per una singolare coincidenza, proprio nelle ore in cui il "derby" calcistico tra Parma e Bologna si concludeva con un soporifero 0-0, in altri contesti si svolgevano ben più duri scontri verbali tra la nostra città e il capoluogo della Regione. Il riferimento va sia alla protesta degli Orchestrali del Regio contro il presunto tentativo dei vertici regionale di "soffocare" l'Orchestra del nostro Teatro per favorire la "Toscanini", sia alla querelle – scoppiata subito dopo – sull'aeroporto di Parma e le responsabilità della sua paventata chiusura (poi seccamente smentita), scaricate, a seconda dell'appartenenza politica, sul Comune o sulla stessa Regione. In realtà questi due episodi, che risentono probabilmente anche del clima pre-elettorale, sono solo l'ennesimo capitolo di una "guerra" tra Comune e Regione che va avanti da parecchio tempo e che ovviamente si è ingigantita da quando il governo di Parma non è più politicamente omogeneo a quello regionale. Il problema, però, è che anche stavolta le polemiche rischiano di non portare a nessun risultato concreto, come troppe volte è successo in questi anni: Parma continuerà a sentirsi trascurata ed emarginata dalle politiche regionali, mentre la Regione avrà l'ennesima conferma della difficoltà di "fare sistema" quando c'è di mezzo la nostra città….Insomma, nonostante un clima tutt'altro che amichevole, anche in campo istituzionale si profila uno 0-0 che, a differenza di quello calcistico, non soddisfa proprio nessuno. Cosa fare per uscire da questa impasse? Un consiglio che si può sommessamente rivolgere ai futuri amministratori della nostra città è quello di… tornare per un attimo sui banchi di scuola per studiare storia e geografia: si accorgerebbero così che il Ducato di Parma e Piacenza è finito 150 anni fa e che Parma, da quando esiste la Repubblica italiana, appartiene – piaccia no – alla Regione Emilia-Romagna. Può sembrare una battuta, ma non vi è dubbio che molti parmigiani, e tra essi anche diversi politici, vivano come se queste due dati di fatto non fossero tali. E allora ha ragione l'Assessore Peri quando sostiene che Parma non può chiedere in extremis l'intervento della Regione per salvare il "Giuseppe Verdi" dopo aver sdegnosamente rifiutato di entrare nel sistema aeroportuale regionale. Ma è altrettanto vero che – per storia e per posizione geografica (che in concreto significa Ferrovia Pontremolese, Autostrada Parma-Mare, Interporto, ecc.) - Parma merita probabilmente un ruolo, se non proprio di petite capitale, almeno di grande rilevanza all'interno dei vari ambiti della programmazione regionale. In un'epoca di grande scarsità di risorse, unire le forze è condizione indispensabile per riuscire almeno a sopravvivere, in attesa di tempi migliori , e questo vale sia nel campo culturale che in quello infrastrutturale. Forse, paradossalmente ma non troppo, proprio la crisi può essere l'occasione per tentare alleanze altrimenti impensabili, come quella, suggerita da un nostro concittadino, tra l'aeroporto di Parma e la stazione medio padana di Reggio: una "pace" tra due città divise da un'acerrima rivalità, che, se realizzata, farebbe non meno scalpore di quella siglata quasi mille anni fa proprio in queste terre, e precisamente a Canossa, da un Papa e da un Imperatore… Riccardo Campanini | QUALE PARMA NEL SISTEMA EMILIANO? | |
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