CROCEVIA

Cattolici rilevanti: sì, ma come?

“E’ preferibile essere contestati che irrilevanti”. “Se ci considerassero a fine corsa ci attaccherebbero di meno”. Ecco qui la sintesi della presidenza del cardinal Camillo Ruini, nell’intervista rilasciata al Corriere della Sera, l’ultima prima della fine del suo mandato e la nomina del successore, Angelo Bagnasco.
Frasi che sottolineano l’orgoglio per il ruolo da protagonista nella vita politica e sociale avuto in questi anni dalla Chiesa italiana. Da una parte c’era il vuoto creato dalla scomparsa della Democrazia cristiana e del suo ruolo di mediazione (l’elezione di Ruini è del ‘93, nel terremoto di Tangentopoli), dall’altra la trasformazione del Partito comunista che, abbandonate le letture totalizzanti della società, si indirizzava ad essere un partito radicale di massa.
Ruini si è posto per colmare un vuoto, per creare un argine. Una risposta pronta a una crisi che era prima di tutto di secolarizzazione, con belle intuizioni come quella del Progetto culturale. Una risposta che doveva essere di emergenza, ma che è durata 14 anni.
E lo stile di intervento dell’episcopato, diretto e per contrapposizione, è diventato anch’esso un messaggio per la società italiana. Si poneva giustamente l’attenzione sui valori non negoziabili, ma lo si faceva in modo da ribadire anche un assunto di fondo: appunto, “non siamo irrilevanti”.
Con la conseguenza di utilizzare modalità simili anche su temi molto differenti tra loro. Mi riferisco, ad esempio, al referendum sulla procreazione assistita e alla proposta di legge sui dico. Là erano in gioco le questioni legate all’inizio della vita, qui si trattava di trovare modi per tutelare diritti (e doveri) individuali. Eppure gli strumenti messi in campo sono stati simili: là comitati e appelli all’astensione, qui l’annuncio di una nota impegnativa per i cattolici e di una manifestazione di piazza.
Non essere irrilevante è strutturale alla fede: “se il sale perdesse sapore…”. Ma che cosa significa esserlo? Sono gli attacchi degli altri che sanciscono la rilevanza dei cattolici? In che modo essere rilevanti come lo è il lievito per la pasta? Anche su domande come queste si apre la nuova fase della Chiesa italiana.

Giuseppe Bizzi

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