CROCEVIA

Referendum costituzionale, il nostro “no”

“Un risoluto ancoraggio ai lineamenti essenziali della Costituzione del 1948 non può essere scambiato per puro conservatorismo. I costituenti si pronunciarono a tutte lettere per una Costituzione “destinata a durare”, per una Costituzione rigida ma non immutabile”.
Così Giorgio Napolitano nel suo primo discorso da presidente della Repubblica, a sottolineare il valore di un patrimonio che ci è stato affidato. Un patrimonio che deve essere aggiornato con il passare del tempo, ma che non può essere stravolto nei suoi assetti fondamentali. Non si possono cambiare i mattoni senza tenere conto delle fondamenta e del progetto di insieme della casa che da quasi sessant’anni abitiamo, tutti insieme.
Purtroppo la riforma votata dal centrodestra va in questa direzione, colpendo unità e equilibri della Repubblica parlamentare. Si concentrano eccessivi poteri nelle mani del presidente del Consiglio, si svuota il ruolo del presidente della Repubblica, si limita l’autonomia del Consiglio superiore della Magistratura e della Corte Costituzionale, si propone un’alternativa confusa al bicameralismo perfetto, si divide l’Italia con la devoluzione affidando alle singole regioni la potestà legislativa esclusiva su sanità, scuola e polizia. Aspetti positivi della riforma come la riduzione dei parlamentari, seppure del solo 20% e dal 2016, diventano davvero poco significativi se confrontati con questi punti.
Per questo la redazione del Borgo News ha voluto dedicare gran parte di questo numero al referendum del 25 e 26 giugno, offrendo schede informative nell’Officina, confronto e riflessioni nella Piazza e nella Vasca. Un impegno di attenzione che continuerà anche dopo il referendum, con l’auspicio di future, necessarie modifiche che siano largamente condivise dalle forze politiche. Ma ora siamo chiamati a un voto secco: dopo un dibattito interno, la redazione ha ritenuto a grande maggioranza di essere coerente con la storia e i principi del nostro circolo schierandosi per il “no”. Non un “no” pregiudiziale a ogni riforma, ma un “no” convinto a questa riforma.

La redazione del Borgo News

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IN PIAZZA
...libere opinioni

"Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i nostri partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati, dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità. Andate lì, o giovani, col pensiero, perché lì è nata la nostra Costituzione." (P. Calamandrei)

Conflitto tra poteri, deriva autoritaria: una riforma da respingere
di G. Campanini

Il referendum del 25 e 26 giugno rappresenta un momento importante per la storia nazionale. Per la prima volta dopo il 1948 viene sottoposto al vaglio del corpo elettorale un progetto di riforma costituzionale incisivo e profondo; ed un progetto che – a differenza di quanto era avvenuto in precedenza, eccettuato il solo caso della assai più limitata riforma regionalistica varata nella XIII legislatura – incide profondamente sulla struttura dello Stato...

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Per salvare la costituzione, per difendere la democrazia
di G. Pagliari

Notoriamente, la Costituzione contiene tanto le regole fondamentali delle convivenza civile, quanto quelle dell’organizzazione istituzionale della convivenza civile.

[...]
Questa considerazione evidenzia che la struttura organizzativa istituzionale non è una variabile del tutto indipendente...

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il DECALOGO DELLA RIFORMA COSTITUZIONALE di Roberto Calderoli contro il CONTRODECALOGO DELLA RIFORMA COSTITUZIONALE di Leopoldo Elia

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Meglio questa riforma che nessuna. Siate concreti, votate sì
di G.B. Fregoso

Vorrei, come contributo da un particolare punto di vista, affrontare l’argomento referendum in una visione pratica, lasciando da parte i pur doverosi e necessari dibattiti di natura giuridica e politica.
La Costituzione della nostra Repubblica risale al 1948 e quindi è già alla soglia della “terza età”...

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Niente mare: fermate un attentato alla Costituzione
di L. Mora

A ridosso della consultazione amministrativa parziale, che ha visto un successo del centrosinistra, non c’è il tempo per un momento di riflessione poiché siamo già sollecitati al voto referendario del 25 e 26 giugno p.v. ...

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