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Il Borgo di Parma / newsletter quindicinale
data 29.10.2010 / n#97

CROCEVIA
L'editoriale

Festival Verdi: quelle voci fuori dal coro
Anche chi non ha molta dimestichezza con l’opera lirica sa che nel melodramma ottocentesco uno delle situazioni più ricorrenti è la contrapposizione, e talvolta persino lo scontro al’ultimo sangue, tra il tenore (che solitamente veste i panni del “buono”) e il baritono – che generalmente impersona il “cattivo”. Si può quindi ben dire che questa edizione del Festival Verdi abbia offerto una novità clamorosa, visto che è stato caratterizzato dall’inedito duello –combattuto a suon di dichiarazioni sul principale quotidiano locale – tra un basso, il parmigiano Michele Pertusi, e un baritono, Leo Nucci (bolognese ormai “adottato” dal pubblico del Regio). Il primo infatti si è schierato dalla parte dei loggionisti e ha espresso un valutazione nettamente negativa del Festival, mentre il secondo ha difeso la qualità delle opere proposte dal Regio, di cui è da anni un applaudito protagonista. 
Se a questa polemica a distanza – sulla quale è intervenuto da ultimo anche il sovrintendente Meli - aggiungiamo l’ennesima puntata della querelle “fischi sì, fischi no”, e alcuni episodi sfortunati (la dèfaillance del mezzosoprano nel “Trovatore”, l’indisposizione del tenore dei “Vespri”), non c’è dubbio che l’edizione 2010 del Festival Verdi sia stata particolarmente tormentata. Eppure, proprio queste innegabili difficoltà possono offrire lo spunto per riflettere seriamente sul significato e sulla stessa ragion d’essere di una manifestazione così importante nel panorama culturale, ma anche sociale ed economico, della città. Riflessione che non può non partire da alcuni dati di fatto non certo entusiasmanti, come le croniche ristrettezze finanziarie o la concorrenza ormai “planetaria” (oggi le opere di Verdi vengono rappresentate con regolarità ad ogni latitudine); e da quelli invece favorevoli, in primis la forza della tradizione operistica (che le stesse contestazioni dei loggionisti contribuiscono a consolidare) e il brand Parma=Verdi – e viceversa -, storicamente discutibile ma ormai consolidato nell’immaginario collettivo. Solo avendo ben chiari i punti di forza e quelli di debolezza è infatti possibile imbarcarsi in un’avventura difficile come quella di organizzare un Festival dedicato a Verdi evitando i due rischi, sempre incombenti, di volare “troppo alto” o “troppo basso”. E allora, senza rinnegare il tanto di buono che è stato fatto in questi anni, la “provocazione” di Pertusi va forse letta come un accorato appello, un po’ melodrammatico (e quindi del tutto pertinente), rivolto in primis ai responsabili del Festival, ma in un senso più ampio a tutta la città - dalle istituzioni fino ai semplici appassionati - per far compiere alla manifestazione il necessario salto di qualità in vista del fatidico bicentenario del 2013. Quando, agli occhi (e sopratutto alle orecchie) dei melomani di tutto il mondo Parma diventerà la “capitale” della lirica e per la nostra città sarà davvero il momento di tirare fuori l’acuto delle grandi occasioni. Ma per non arrivare impreparati al 2013 è bene mettere subito in cantiere qualche miglioramento: ad esempio, come suggeriscono in tanti, perché non annunciare il programma del Festival molti mesi prima - se non addirittura un anno per l’altro -, a tutto vantaggio di spettatori, operatori turistici, mezzi di informazione?

Riccardo Campanini

OLTRELEMURA
I fatti di attualità visti dalla stampa nazionale: commenti, inchieste, interviste, segnalati da Il Borgo.

Quando vincono le buone notizie, di Lorenzo Mondo
La successione a Berlusconi, di E. Galli della Loggia
Un Nobel alla ricerca del lavoro, di Tito Boeri Pietro Garibaldi
Il Corano che nessuno in Italia conosce, di Pietro Citati
All’Europa mancano i governi, di Mario Deaglio
Il fascino quotidiano del bene, di Enzo Bianchi
No alla guerra principio non negoziabile, di Luigi Bettazzi
Gli immigrati, miniera d'oro per il Paese, di Luigina D’Emilio
La riforma dell’università parte dalla governance, di Lorenzo Marrucci
Sinodo dei Vescovi per il Medio Oriente, Proposizioni finali
UN LABORATORIO PER IL NOSTRO APPENNINO

IN PIAZZA
...libere opinioni

Parma, la fine delle banche locali (di Franco Tegoni) 
Prima della privatizzazione delle Casse di Risparmio (1991) Parma aveva 2 banche pubbliche – Cassa di Risparmio e Banca del Monte – ed 1 privata, la Banca Emiliana controllata dalla Cassa di Risparmio.Leggi tutto...

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Lamberto Soliani, noto demografo e docente della nostra Università, già presidente del circolo Il Borgo, ha lanciato alle Istituzione ed alla società parmense un allarme forte e documentato.Leggi tutto...

Un laboratorio di idee per l'Appennino parmense, intervista a Gabriele Ferrari 
La scorsa settimana è stata presentato nella sede del Borgo il “Laboratorio per la valorizzazione dell’Appennino parmense”. Abbiamo rivolto alcune domande al suo Presidente, il Consigliere regionale Gabriele Ferrari.
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Il popolo che manca (di Fabrizio Capoccetti) 
Dopo le prime due giornate del convegno “Il popolo che manca”, in attesa di pubblicare il testo della relazione di Laclau ed altri interventi, presentiamo il testo di Fabrizio Capoccetti che ha aperto, cogliendo alcuni punti forti del primo giorno, i gruppi di lavoro della seconda giornata.
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Dopo l’aggressione alla sede Cisl: oltre l’accerchiamento (di Francesco Lauria, CISL) 
Dopo aver visto gli attivisti di Action (Centri sociali - area disobbedienti) prendere di mira con uova, vernice rossa, insulti, volantini buttati sulle scale, la sede nazionale della Cisl, realtà con la quale collaboro ormai da oltre quattro anni, devo riconoscere di non aver provato sdegno, come in altre analoghe situazioni, ma una profondissima tristezza.Leggi tutto...

Fisco, ma siamo davvero tutti d’accordo? (a cura della UIL Parma)
Si è aperto in questi giorni oggi il confronto del governo con le parti sociali sul tema del fisco. Nelle ultime settimane si è fatta più pressante la richiesta sia di Confindustria che dei sindacati di una riforma fiscale che riduca il peso delle imposte su imprese e lavoratori. Leggi tutto...

I PONTI
Laboratorio del cattolicesimo democratico

Concilio Vaticano II davanti a noi: riprende il lavoro di ricerca (di Graziano Vallisneri) 
Dopo la pausa estiva, incoraggiati dal nostro Vescovo in un recente amicale incontro, il gruppo dei “festeggianti” il Concilio Vaticano II riprende il lavoro di approfondimento e di attualizzazione dei testi conciliari. Il filo conduttore degli incontri di quest’anno fa riferimento alla “Lumen Gentium”; la costituzione sulla Chiesa, che il Concilio considera, prima che una struttura gerarchica, il popolo di Dio, insieme del popolo cristiano in cui tutti i fedeli sono protagonisti responsabili della sua missione. Leggi tutto...

Ripensare il futuro: la sfida di "Universum"
Abbiamo rivolto alcune domande a Luciano Mazzoni, Direttore della Rivista UNI-VERSUM
Perché lanciare una Rivista oggi ?
Nell’Appello dei promotori, è stato messo in evidenza come il clima psico-sociale del nostro Paese - depresso, confuso e inconcludente- per di più privo di una vera “Politica” (a sua volta bloccata e impaludata, ma perfino forse incapace di offrire prospettive convincenti e costruttive) richieda uno sforzo civile generoso, per riattivare i circuiti di una società avanzata e per ridare fiducia. Leggi tutto...

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il 12 novembre

OFFICINA DEL BORGO
idee e progetti per Parma

A.M. Adorni, madre degli ultimiSabato 6 novembre presso la sala conferenze dei Missionari Saveriani, alle ore 16, presenteremo il volume di p.Augusto Luca: “Anna Maria Adorni, madre degli ultimi”. Dagli studi che stanno emergendo Madre Adorni è una figura di estrema attualità sul tema del rispetto e della valorizzazione della figura femminile e della lotta contro le violenze.

Don Mazzolari
Una testimonianza forte dei nostri tempi, un martire della giustizia e della legalità. Nella sede de Il Borgo, in via Turchi, martedì 9 novembre, alle ore 18, verrà presentata la raccolta: “Le lettere di don Mazzolari” curata da Matteo Truffelli. Toccherà ai Proff. Vecchio e Campanini curare la presentazione di un grande uomo e di un grande prete ucciso dal fascismo, con la partecipazione del giovane storico.

Parma negli anni
La collana presenterà il 14° volume. Tanta è la forza e la costanza del gruppo Amici del Cinquenovembre, di cui Il Borgo è parte storica, nel promuovere il 14° convegno con la consegna gratuita ai presenti del volume degli atti dello scorso anno. Sta emergendo tutta la storia di Parma, anno per anno, ricostruita 100 anni dopo da un gruppo di storici guidati da padre Ferro dei Missionari Saveriani.
L’appuntamento è nel Salone del Vescovado in piazza Duomo, mercoledì 10 novembre, alle 15,30.

Altri appuntamenti
Altri appuntamenti, già comunicati, che vedono coinvolta anche l’associazione Il Borgo sono:
Venerdì 5 novembre, alle 15,30, nella sala Borri di Palazzo Giordani: 3° giornata del convegno “Il popolo che manca”.
Sabato 13 novembre, alle 9,15: a Palazzo Giordani, il settimo incontro cittadino di bioetica: “Come riflettere e decidere in bioetica, oggi”.

UFFICIO RECLAMI

Caro Direttore,
Vorrei reclamare sull'abitudine, da parte di politici ed amministratori pubblici, di mascherare la realtà delle cose dietro un velo di dichiarazioni fumose e di false "verità", come se i cittadini non avessero il diritto (e la capacità) di capire.
Vorrei prendere ad esempio,ultimo di tanti,un nostro problema locale e cioè la questione della "mala gestio" in TEP SpA, società pubblica e che quindi gestisce denaro pubblico, cioè di tutti.
Un Presidente si permette di "investire" di sua iniziativa e senza consultare gli organi sociali, la bella somma di 8,465 milioni di euro, in una Banca in Amministrazione Straordinaria, il che vuol dire commissariata per violazioni alle leggi bancarie e finanziarie.
Quello che viene eufemisticamente chiamato "investimento" è, in realtà, un semplice deposito in c/c, remunerato al 3% annuo lordo, con una ritenuta fiscale d'acconto sugli interessi del 27%: ma quel Presidente non sa che esistono sul mercato obbligazioni (bond) arcisicure, con tassi largamente superiori e con ritenuta fiscale al 12,5% e, sopratutto, negoziabili in ogni momento?
E che dire degli amministratori che solo quando redigono ed approvano il bilancio 2009 vengono a conoscenza del problema (così dicono) e che tuttavia candidamente scrivono che "non ritengono sussistano rischi di realizzabilità per tale attività"?
E che dire dei sindaci, revisori legali? Qualcuno, il Presidente della provincia in primis, cerca di scaricare sulla società di revisione le responsabilità, ma è noto che a detta società compete solo il controllo contabile, mentre verificare la legittimità, opportunità e convenienza degli atti di gestione, sopratutto quelli straordinari come nel caso specifico, spetta unicamente al Collegio Sindacale.
Se ci trovassimo nel caso di una società con azionariato privato ,l'assemblea dei soci avrebbe già deliberato un'azione di responsabilità nei confronti degli organi sociali, nessuno escluso. Ma qui entra a piedi pari la politica e tutto si annebbia...
La questione di fondo, purtroppo mai risolta, è che gli incarichi pubblici vanno affidati veramente a persone capaci, competenti ed indipendenti. Invece si privilegiano gli amici, possibilmente "in quota"... 
GB.F.

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